giovedì 26 dicembre 2013

Cosa rimane del Natale



Cosa rimane del Natale? In questa mattina grigia e piovosa, con la cucina da sistemare, i regali aperti sotto l'albero spento, mezza famiglia che ancora dorme e l'unico progetto della giornata racchiuso nella parola relax, cosa rimane del Natale?

Ricordi di atmosfere e momenti magici? Anche, come quando sono andata in giro per Corso Vittorio Emanuele l'antivigilia e sono incappata in un meraviglioso pianoforte a coda con tanto di pianista che suonava ispirato mentre intorno tutti  correvano per gli ultimi acquisti.

Sapori nuovi e antichi provati e apprezzati? Certo. Uno fra tutti il mio primo pain d'epices realizzato per il meraviglioso patè della suocera.

Regali e regalini, alcuni importanti, altri scontati? Ovvio. E a parte la reflex che finalmente ci siamo regalati, il più bello è il regalo dei figli che quest'anno come lo scorso hanno colto in pieno ciò che ci piace e hanno speso i loro soldini per noi.

I pranzi e le cene passati insieme? Rimangono anche quelli e non solo nella fatica della digestione, ma perchè pieni di momenti indimenticabili, come i canti gospel intonati da giovani, adolescenti, nonni, zii e ospiti della cena della vigilia dai suoceri.

Tutto rimane ma tutto ciò prende senso da quel bimbo nella mangiatoia. Per me è così, ve lo ripeto ogni anno perchè neanche questo piccolo blog avrebbe motivo di esistere senza ciò che sono io e ciò che fortunatemente mi costituisce.
Il Natale sarebbe un giorno bello che tanto si attende e che passa in un attimo se non ci fosse Lui. Quel piccolino che illumina tutto e che dà senso a tutto. Ecco perchè ora vado ad accendere la candelina vicino al piccolo presepe della cucina e con il sottofondo delle musiche di Natale comincerò a lavare uno a uno tutti i piatti e i bicchieri del servizio bello. E sarò felice, perchè ancora una volta il Natale è venuto per dare un senso a tutto. Buone feste!

lunedì 23 dicembre 2013

Lavoretti e preparativi in attesa del Natale


La figlia maggiore ogni tanto scoppia in entusiasmi incontrollati "tra pochi giorni è Nataleeeeee", il marito non la capisce e si chiede cosa abbia. In realtà mi stupisce quanto l'effervescenza da Natale non si sia ancora esaurita e non abbia lasciato il posto all'apatia da adolescente.
Manca poco, i lavoretti per la vendita all'oratorio sono terminati e venduti, alcuni regali impacchettati, altri ancora da cercare, il menù del pranzo stilato. I canti natalizi invadono la casa ( e ne abbiamo di ogni genere e artista, dai tre tenori a John Denver, da Mario Biondi a Christmas with the stars. La to do list di questi giorni è  pronta, ora basta solo fare e attendere.

So già che nelle prossime ore non sarò così tranquilla, ma pazienza!

Buona attesa anche a voi!

PS come fare queste palle di Natale? Vediamo insieme il procedimento di questa che non è un'idea mia, ma di una delle amiche più creative del gruppo

Procuratevi: 


  • Palle di polistirolo
  • Vinavil
  • Pasta
  • Glitter
  • nastri
  • spilli


Immergete poco la pasta nel vinavil e incollatela alla palla. Quando tutto si sarà asciugato, decorate con il glitter. Le palle si possono appendere attaccando un cordino con il vinavil o con uno spillo. Per renderle ancora più belle, fate un fiocco con un nastro rosso e fissatelo alla palla con uno spillo.

mercoledì 18 dicembre 2013

PANINI O BUNS: PROGETTO #HAMBURGERPERFETTO





Estate, mare. Programmiamo la grigliata di carne per la sera e facendo due conti capiamo che siamo tanti. La cosa più semplice da fare in questi casi è lanciarsi su hamburger e salsiccia, piacciono a tutti e sono facili da cuocere su di una griglia non meravigliosa. Il marito va a fare la spesa e passa dal macellaio.Gli chiede una ventina di hamburger.
Lui lo guarda, come stranito da una tale richiesta e no, non ne abbiamo così tanti e non li facciamo. Ecco, in questi casi io mi dico che ci meritiamo che l'Italia vada a fondo...
Il marito non demorde e decide che hamburger saranno, anche senza quelli buoni del macellaio. Chi fa da sè fa per tre. Torna alla carica e chiede tre chili di macinato. Il macellaio, sempre lui, guarda la montagnetta di carne, un chilo sì e no. Non fa in tempo ad accennare a qualcosa che il marito lo gela: o mi dà tre chili di macinato o le scateno in negozio dieci bambini affamati ai quali ho promesso l'hamburger.
E' fatta, sotto la minaccia di orde di infanti-adolescenti ululanti il macellaio cede e macina.
Il marito inizia così per la prima volta la sua produzione di hamburger, che è stata di tale successo da diventare un must, insieme alla sua mitica salsa BBQ.

E la passione hamburger, nata in casa nostra ancora prima che scoppiasse nei locali milanesi, va coltivata. Così capita di partecipare a workshop in tema a Golosaria e di acquistare da High Tech un libro molto invitante: Hamburger Gourmet. Può un hamburger essere anche gourmet? Sì, quello del marito si avvicina molto a ciò. Ma la condizione perchè lo sia è che anche il pane sia all'altezza e i panini che si acquistano al super sono tutto fuorchè pane....

Se anche il guru del BBQ Lo Cascio a esplicita domanda del marito su dove acquistare panini per hamburger decenti ha risposto che bisogna farseli in casa, non ci sono alternative: bisogna provare. Ecco quindi i nostri primi



BUNS (ricetta liberamente tratta da Hamburger Gourmet)



  • 420 g di farina 0
  • una bustina di lievito di birra disidratato
  • un cucchiaio di malto 
  • un cucchiaino di sale fino
  • 150 ml di kefyr
  • 25 ml di latte
  • 1 uovo
  • 1 tuorlo
  • 25 g di burro a temperatura ambiente

Per spennellare


  • un albume
  • semi di sesamo
Mettete in una ciotola la farina, il lievito e il malto. Aggiungete il kefyr diluito con il latte, l'uovo e il tuorlo. Mescolate e unite anche il burro tagliato a pezzettini. Continuate a mescolare e impastare (a mano, con l'impastatrice o anche con la macchina del pane) e in ultimo aggiungete il sale.
Lavorate fino ad ottenere una pasta liscia e morbida.
Ungete una ciotola e sistematevi la pasta, coprite con la pellicola o con un panno e mettete a lievitare in u posto caldo e riparato. (io utilizzo sempre il forno precedentemente acceso a 50° e poi spento)
Fate lievitare per almeno 1 ora e 30 o comunque fino a quando la pasta è raddoppiata di volume.

Quando la pasta è pronta, prendetela e lavoratela di nuovo su di un piano. Sgonfiatela e dividetela in otto parti, che trasformerete in palline. 

Sistemate le palline su di una placca da forno leggermente unta. copritele con un panno o con la pellicola e lasciate lievitare in un luogo caldo per un'altra ora. 
Quando i panini saranno pronti, accendete il forno a 200°. Spennellateli con l'albume e aggiungete i semi di sesamo. Infornate e abbassate la temperatura a 180°. Cuocete per una ventina di minuti. Toglieteli quando li vedete ben dorati. 

I buns saranno pronti per accogliere hamburger, bacon, salse, insalata, formaggio e tutto ciò che vi ispira... buon appetito!





sabato 7 dicembre 2013

è scoccata L'ORA DEL paTE' e sono ovviamente in ritardo

libro l'ora del patè


Io sono quella che arriva sempre all'ultimo. In perenne ritardo su tutto, figuratevi se mi smentivo nel giorno dell'evento per eccellenza, quello tenuto tanto segreto. A dire la verità le buone intenzioni c'erano tutte, ma giorno per giorno il post slittava. Il D-day è arrivato e il post non sono proprio riuscita a farlo.
Di cosa stia parlando forse lo sapete già tutti: è scoccata l'ora del patè

Ho iniziato a partecipare all'MT Challenge pensando che avrei smesso nel giro di qualche mese, vista la mia poca costanza sulle cose. Ho iniziato e non ho più smesso perchè l'emmetichallenge ti convolge, ti mette alla prova, ti sfida e ti diverte. Non credo che mi sarebbe mai venuto in mente di preparare il profiterole (troppo difficile, meglio quello della pasticceria Ugetti) e invece l'ho fatto ed è anche venuto bene... Ho tirato la sfoglia per le tagliatelle, ho preparato il vero chili, seguito le ricette alla lettera e dato spazio alla fantasia. 

Immaginatevi quindi che moto d'orgoglio ho avuto quando ho ricevuto la mail di Alessandra nella quale si raccontava di un progetto bellissimo, del quale avrei fatto parte anche io. 
Il progetto si è concretizzato in quattro mesi e ieri è stato presentato il primo libro di una serie di volumi dedicati all'MTC. L'Ora del Patè è un libro bellissimo, lieve e scanzonato come la sfida che tutti i mesi ci diverte, ma nello stesso tempo serio, completo e non banale. Quello che mi ha sempre colpita dell'MTC è la valenza culturale: ogni ricetta proposta è spiegata nei minimi particolari, è arricchita da approfondimenti legati a storia, tradizione, tecniche, prodotti.


Il libro ha la stessa impronta. Non vi dirò altro se non che c'è anche una mia ricetta (!), che le foto sono bellissime, la grafica è superba e che il libro ha un cuore d'oro. Perchè?  Perchè acquistandolo sosterrete il progetto "cuore di bimbi" della fondazione "aiutare i bambini" .

Quando ho saputo della presentazione, ho pensato che non potevo mancare, finalmente potevo conoscere Alessandra1 Il marito mi ha stupita: prendo ferie e vengo con te
Ecco, grazie ad Alessandra, all'Ora del Patè e alla community MTC, io e il marito abbiamo avuto la possibilità di fare una giornata insieme a vedere cose belle. 
Perchè Genova è bella, non c'è dubbio, e non è solo Acquario. Lo avevamo già capito anni fa quando passammo un bellissimo week end coi ragazzi: hotel sul Porto Antico, un lungo giro all'Acquario e uno lunghissimo a vedere quella meraviglia poco valorizzata che è il Galata. Questa volta, grazie anche al bellissimo blog di una genovese che ama la sua terra, abbiamo optato per altro. Prima tappa il Palazzo del Principe: villa sul porto di Andrea Doria, giardino all'italiana, affreschi e arazzi. Due ore di bellezza.


Genova, giardini di villa del Principe


Usciamo a ora di pranzo, dove si va? Io amo il Porto Antico, mi piace e so che c'è Eataly. Per il pranzo va benissimo: luce, bianco, tantissimi prodotti che vorrei comprare, un piatto di acciughe ripiene e fritte e una magnifica vista sul porto.


Porto Antico Genova vista da Eataly

Le ore passano. In attesa che arrivi il momento clou della presentazione del libro, andiamo alla ricerca della via patrimonio dell'Unesco,Via Garibaldi, o Strada Nuova. Il salotto di Genova, mi hanno detto. Un susseguirsi di palazzi uno più maestoso dell'altro. Che divertimento entrate nei portoni e ammirare gli atri e i cortili!

via Garibaldi a Genova, negozio


Camminando tra strade e stradine ci avviciniamo alla libreria. Ammiro negozi come questo, passo da pasticcerie elegantissime e d'altri tempi a una tripperia. Avete capito bene: un negozio dove si vede trippa, da cuocere o già cotta. Non ho avuto il coraggio di chiedere se potevo fotografare...

Arriviamo in Feltrinelli che manca ancora un po' alla presentazione. Meno male! Così riesco ad abbracciare Alessandra e a trovare un posto a sedere. Poco per volta tutto si riempie. Della presentazione che dire se non che anche il marito è rimasto colpito. Emozionante e commovente.
Altrettanto bello è stato conoscere e chiacchierare con tante appassionate come me e che abitualmente seguo, peccato non essere riuscita a rimanere alla sontuosa cena post evento...

Un treno ci aspettava, ma prima c'era il tempo (non molto) per una cenetta veloce. Un'insegna mi attira e ci ritroviamo in un attimo in una romanticissima cantina di un ristorante. Una cena veloce (torneremo certamente) ma ottima per atmosfera, sapori e gentilezza di chi ci ha serviti. Per non parlare di un vino assolutamente in linea con la serata: un pigato dal nome inequivocabile, Vis Amoris.... 

Vi lascio con alcune indicazioni:

  • Dove acquistare il libro? Lo potete ordinare tramite il sito della casa editrice o attraverso i maggiori canali di e commerce. Potete chiedere alla vostra libreria se ve lo prenota o fare come me una bella gita a Genova. Io, arrivata al book shop di Palazzo del Principe, l'ho trovato in bella mostra... Il libro ha anche una pagina Facebook, mettete un bel MI PIACE e sarete sempre informati su presentazioni e eventi correlati.
  • Con questo libro, la community dell'MTChallenge sostiene il progetto “cuore di bimbi”, della Fondazione “aiutare i bambini”: nata nel 2000, per iniziativa dell'ingegner Goffredo Modena, la fondazione si propone di  dare un aiuto ai bambini poveri, ammalati, senza istruzione, che hanno subito violenze fisiche o morali e garantire loro l'opportunità e la speranza di una vita degna di una persona,nel mondo e in Italia. Sono 71 i Paesi del Mondo in cui  la Fondazione interviene, realizzando progetti mirati, concreti, nati per rispondere a emergenze reali e portati avanti con abnegazione,serietà e competenza. Fra questi, appunto, c'è “cuore di bimbi”, attivo dal 2005 in 10 Paesi, che ha permesso ad oggi di salvare la vita a 857 bambini altrimenti condannati da gravi cardiopatie congenite, con esiti spesso letali. La Fondazione opera nella più assoluta trasparenza, nella convinzione che sia doveroso certificare  ogni voce con la massima chiarezza, in un dialogo continuo che unisce chi è desideroso di fare del bene con chi ha la possibilità di farlo in modo concreto, rispettoso e consapevole di muovere nella stessa direzione: quella dell'aiuto alle tante vittime di questo mondo, rese ancora più indifese dall'essere bambini.
    Da oggi, anche noi remiamo con Goffredo, con Sara e con gli oltre mille volontari sparsi sul territorio italiano - e lo facciamo con questo libro che è il primo tassello di quella che ci auguriamo possa essere una collaborazione duratura e proficua


    Volete vedere qualche pagina del libro? Leggete il post di Alessandra!





giovedì 28 novembre 2013

PENSA ALLE CASTAGNE E CREA UNA RICETTA



Quanti oggetti  noi amanti della cucina compriamo per curiosità o per shopping compulsivo da non posso proprio farne a meno e poi giacciono in cucina per giorni mesi e anni? Io ogni tanto ripulisco gli armadietti e immancabilmente trovo prodotti modaioli acquistati col progetto di chissà quale realizzazione e dopo poco dimenticati inesorabilmente. L'ultimo? Un panetto di marzapane scaduto da un paio di anni.
Lo stesso vale alcuni utensili. Uno di questi è il ferro da cialde che ho acquistato credendo di comprarne uno per gofri. Usato due volte, una per gli esperimenti col panettone, l'altra con della pasta frolla avanzata, ho deciso che sarebbe stato il momento di tirarlo fuori di nuovo.L'MT Challenge, si sa, è l'occasione migliore per sperimentare e il ferro aveva bisogno di questo.

Questa volta non c'era una ricetta da seguire passo passo. No. Troppo banale. C'era un ingrediente e un mood. Le castagne e l'autunno. Confort food e coccola.
Adoro le castagne. In casa mia si mangiavano il sabato sera. Una settimana cotte a vapore in pentola a pressione, una arrostite in padella. Mia mamma mi comprava il castagnaccio quando andavamo a prendere il pane, una fetta tutta per me e per lei, le uniche due ad apprezzarlo e che dire dei maron glaces???
Col tempo ho imparato che le castagne sono ottime anche con gli arrosti di maiale e di selvaggina, quelli che prepara mia suocera, e che, perchè no, la farina di castagne poteva essere un ottimo ingrediente anche per la pasta fresca.

Così quando ho cominciato a pensare alla ricetta per la mitica sfida, mi sono saltate in mente tantissime ipotesi. Confesso che avrei voluto provare a fare delle tagliatelle con un ragù bianco di cinghiale o di capriolo, ma non sono riuscita a procurarmi in tempo dai miei fornitori (ergo, sempre loro, i miei suoceri) la materia prima per il sugo... Ricetta solo rimandata.

La farina era già acquistata, quindi ho ripiegato su un dolce. Ecco quindi le mie




CIALDE DI FROLLA ALLE CASTAGNE CON RICOTTA, CIOCCOLATO E NOCCIOLE CARAMELLATE

Per le cialde



  • 130 g di farina di castagne
  • 120 g di farina 00
  • 70 g di zucchero semolato
  • 70 g di zucchero muscovado integrale di canna (è uno zucchero più scuro, con cristallli più grossi, che potete vedere nelle cialde. Sono quei punti marroni)
  • 150 g di burro
  • mezza bacca di vaniglia
  • un pizzico di sale
  • un uovo
Per la ricotta
  • 300 g di ricotta di capra sarda
  • 100 g di cioccolato fondente
  • un goccio di grappa di barolo
Per le nocciole 
  • un cucchiaio di nocciole tostate
  • tre cucchiai di zucchero muscovado
  • due cucchiai di acqua

Per ottenere la frolla alle castagne eseguite gli stessi passaggi di quella normale: lavorate zucchero con burro, aggiungete la farina, la vaniglia e il sale, lavorate e aggiungete un uovo. Amalgamate e se il composto risulta secco, aggiungete un cucchiaio di latte.
Fate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e mettetela in frigo per mezz'ora circa
Prendete il ferro da cialde, sistematelo sul fornello e accendete il gas. Aspettate qualche istante, prendete una pallina di pasta e chiudetela nel ferro.
Girate un paio di volte il ferro, apritelo e staccate la cialda che si presenterà molle. Mettetela ad asciugare su di un piatto e raffreddandosi diventerà dura.



Con le cialde pronte, preparate la ricotta. Lavoratela con una forchetta ( se avete un setaccio, fatela passare attraverso), tritate col coltello il cioccolato fondente e unitelo alla ricotta, insieme alla grappa.

Per completare il tutto, tritate grossolanamente le nocciole tostate, in un padellino scaldate un po' di zucchero muscovado, uno due cucchiai di acqua e quando si scioglie aggiungete le nocciole.
Quando avete tutto pronto, impiattate mettendo una cialda con un po' di ricotta e sopra le nocciole. 




Quando ho terminato tutto mi sono ricordata che tra i tanti oggetti da cucina comprati e mai utilizzati, ci sono anche dei coni da cannoli.... ecco, avrei potuto utilizzarli per le cialde! Va beh, sarà per la prossima volta ;)

martedì 26 novembre 2013

PROVIAMO A STIRARE



Mia mamma stira tutto. E con tutto intendo anche gli stracci della polvere. Lo ha sempre fatto, ho il ricordo dei nostri pomeriggi casalinghi in cui noi bambine creavamo sedute al tavolo e lei, ferro da stiro aperto e televisione accesa, stirava la quantità di panni quotidiani. Ogni pomeriggio, un po' di tempo dedicato ad asse e ferro.
Io no. Quando i bimbi erano piccoli, la mamma/nonna veniva a trovarmi e tornava a casa con sacconi dell'Ikea pieni di biancheria. Ogni settimana era una processione: grucce con camicie e scatole con biancheria perfettamente stirate che entravano, sacchi blu di Ikea che uscivano.
Il servizio comprendeva anche la sistemazione negli armadi. Mia madre ha sempre avuto questa passione, l'ordine degli armadi. E siccome sono sua figlia e scheletri non ne ho, l'ho lasciata fare. Mi aiutava a suo modo e continuo ad esserle grata di ciò che ha fatto.

Poi le cose sono cambiate: i figli sono cresciuti, il tempo libero è aumentato, così come gli anni della mamma.
La biancheria in uscita da casa è diminuita progressivamente. Ora staziona in camera matrimoniale in una cesta di vimini che strabocca. Ci sono camicie che rimangono lì mesi e mesi....
E sì che opero già una selezione in partenza.T-shirt e biancheria dei figli va stesa bene, piegata altrettanto bene e riposta nei cassetti senza che si perda troppo tempo: nel giro di due giorni tutto ciò che è stato lavato torna ad essere una palla informe in fondo al letto...

Non che non mi piaccia stirare, intendiamoci. Anzi: se mi proponeste di togliermi un'incombenza tra rifacimento letti e stiro, opterei certamente per la prima. Lo stiro è rilassante, soprattutto se non hai nessuno in casa e puoi accendere la tv e guardare quello che vuoi. Lo è un  po' meno quando il figlio e i suoi amici maschi ammazzano zombie con i videogiochi...

Così quando mi hanno proposto di fare la mamma tester di un nuovo ferro a vapore, ho detto subito di sì. Poteva essere la volta buona: trovato il ferro miracoloso, avrei potuto sistemare un po' di arretrati ed alleggerire la povera cesta.
A casa è arrivato Philips Perfectcare Aqua. Un ferro da stiro a caldaia pressurizzata, oggetto nuovo per me, da sempre abituata al ferro normale, con una bella piastra pesante così si riesce a stirare meglio (almeno, così pensavo...)



L'ho provato una sera. I figli  sul divano a guardare la televisione, io dietro. Cosa ne penso? Cosa mi ha colpito? Ecco velocemente le mie impressioni

  • DESIGN: sembra un'astronave, dice mia figlia (che ha voluto provarlo... che non sia l'inizio di una collaborazione?) Bello, allegro e compatto nello stesso tempo. Ordinato e maneggevole (i cavi, ad esempio, si sistemano con facilità in particolari alloggiamenti)
  • TEMPO necessario per prepararlo alla stiratura: pochissimo. Il serbatoio molto capiente permette di stirare a lungo senza aggiungere acqua.Non bisogna regolare nulla, basta schiacciare il tasto accensione. Il ferro va in temperatura in due minuti.
  • MANEGGEVOLEZZA: è leggerissimo (i miei polsi, abituati al peso del ferro normale, ringraziano) e molto scorrevole. Il tasto del vapore è sensibilissimo, e all'inizio ho dovuto fare un po' di attenzione perchè sparavo vapore ovunque! (è chiaro, non sono della generazione touch)
  • STIRATURA: non sono una maniaca dello stiro, ma le camicie del marito vengono bene con una sola passata. Tra vapore costante e colpi di vapore, non ho più bisogno di spruzzini di appretto o di acqua. Il tempo di stiratura di una camicia si è notevolmente ridotto. Ora ci metto più tempo a piegarle che a stirarle! Il ferro stira anche in verticale, cosa che potrà permettermi di dare una sistemata a pantaloni del marito da appesi 
  • VANTAGGI: oltre al tempo ridotto, alla leggerezza nello stirare e al fatto che è bello con quelle lucine azzurre, il mio nuovo Perfectcare può stirare bene anche lana, seta e capi delicati (io non porto quasi niente in lavanderia e avere un golfino ben stirato non è male...) senza lasciare aloni e senza bruciare nulla.
Che dire, mi piace. Che sia la volta buona che vedo il fondo della cesta di vimini?? 

PS nella foto qui sotto: la figlia che prova per la prima volta a stirare.... 






giovedì 21 novembre 2013

SARDEGNA NEL CUORE



Sono giorni duri. Tutti abbiamo negli occhi di nuovo quei fiumi d'acqua, quel fango, quelle case con tutto ciò che prima era calore e affetto messo fuori accatastato come spazzatura, quelle strade spezzate che non vorremmo più vedere. Questa volta i luoghi che non riconosco più sono quelli tanto amati delle vacanze. La tanto sognata Sardegna, quella che ti immagini come la terra del sole e del vento, quella delle grigliate di pesce e pentoloni di malloreddus e salsiccia. Sardegna come luogo ideale dove il marito vorrebbe vivere, lui e il suo faro sul mare, un bicchiere di vermentino, chili e chili di cozze e bottarga, il profumo dell'eucalipo e il cielo stellato.

Ora accendi la televisione, vaghi su internet e ti viene il magone. Quelle terre invase da acqua e fango sono le stesse che coltivavano i piccoli contadini dai quali abbiamo sempre comprato frutta e verdura. Quelle vie diventate fiumi sono le vie strapiene di gente, di bancarelle, di maialetti arrosto e di profumi della fiera di Torpè. E pensi a quanto tempo ci vorrà perchè questa gente, dalla scorza dura ma genuinamente ospitale, possa ricominciare. Perchè se i paesi normalmente vanno in crisi d'acqua quando calano i turisti, come faranno ora? Perchè se per anni rimangono chiuse strade in attesa di essere sistemate ora quanto tempo ci vorrà per ricollegare i paesi?

martedì 5 novembre 2013

COLAZIONI E PANCAKES

pancakes colazione e mirtilli



La colazione in casa mia non è quel momento conviviale che vedete nelle pubblicità. Non è neanche uno di quei tavoli imbanditi con piattini vintage (che in casa mia non ci sono), forchettine della nonna, centrini, fiori freschi di campo, ciotole ricolme di marmellate e yogurt rigorosamente homemade che ultimamente spopolano su Instagram.
Quando la mattina le vedo non mi capacito. No, parliamone: io che sono una casalinga in vacanza da una vita mi preparo un caffè macchiato e sgranocchio biscotti integrali (nella vana illusione di pensare di mangiare sano) poggiando il tutto su un minimalissimo piattino bianco e in giro ci sono delle wonder woman della colazione?

Bisogna che mi dia una spiegazione a tutto ciò...

Forse preparano tutto il pomeriggio prima, fotografano, sistemano la foto e la pubblicano il mattino successivo.
Forse non hanno figli da accompagnare a scuola (ooops, quest'anno neanche io...) e ufficio da raggiungere al volo (ooops neanche io, questa spiegazione non regge...).
Forse si svegliano alle sei di mattina, preparano, scattano la foto e passano il resto della mattinata a rimettere a posto la cucina.
Forse sono solo delle estete del lifestyle, e io ho ancora moltissimo da imparare!

 Qualunque sia la spiegazione, se anche decidessi di seguire le mie guru della colazione, in casa mia non troverei adepti. I figli, ormai autonomi, si svegliano all'ultimo minuto, ingurgitano qualcosa a seconda del tempo che hanno a disposizione e alle 7.30 sono già fuori di casa.
Il marito sorseggia unicamente un caffè e della mia colazione già sapete.

Neanche il week end offre soddisfazioni: nella maggior parte dei casi la casa rimane deserta fino quasi all'ora di pranzo. Ecco, forse mi riuscirebbe meglio il brunch, fermo restando che sono priva di tutti quei meravigliosi piatti-ciotole-posate-bicchieri-portatovaglioli e amenità varie che rendono un banale brunch un evento shabby chic. Per il famoso brunch-pranzo-merenda dell'MT Challenge, quello sull'American Breakfast, ci ho messo tutto l'impegno. E dopo gli english muffin, le eggs benedict, la maionese alla senape fatta a mano, i fagioli, i wurstel, ho proposto alla famiglia i

 PANCAKES AI MIRTILLI E SCIROPPO D'ACERO CON COMPOSTA VELOCE DI MIRTILLI 


  • 125 g di farina
  • mezzo cucchiaino di sale
  • 2 uova
  • 300 ml di latte
  • un cucchiaino di bicarbonato
  • un cucchiaio di zucchero (facoltativo) 
  • una noce di burro

  • due vaschette di mirtilli
  • due o tre cucchiai di zucchero di canna
  • una grattata di scorza di limone 
  • sciroppo d'acero
In una ciotola setacciate la farina insieme al bicarbonato, unite il sale e lo zucchero. Fate un buco nella farina e inserite le uova precedentemente sbattute (c'è chi monta a neve i bianchi, io questa volta non l'ho fatto). Cominciate a mescolare con una frusta, aggiungendo a filo il latte. Continuate finchè non otterrete una pastella senza grumi. Fate riposare per almeno mezz'ora. 

Nel frattempo lavate delicatamente i mirtilli. Tenetene da parte un terzo. Con gli altri preparerete una composta veloce, mettendoli in un pentolino insieme a due o tre cucchiai di zucchero di canna e a una leggera grattata di scorza di limone. Aggiungete un cucchiaio di acqua e cuocete mescolando. I mirtilli non dovranno disfarsi.
Quando avrete terminato di preparare i mirtilli, potrete nuovamente dedicarvi ai pancakes.


Prendete una padella antiaderente (io ho utlizzato la mia DeBuyer di ferro) e ungetela con una noce di burro. Quando la padella sarà calda, versate nel centro un mestolino di pastella, che si allargherà da sola. Cuocete a fuoco medio e quando il fondo risulterà dorato, giratela aiutandovi con una spatola o con due coltelli.
Cuocete anche dall'altro lato e sistemate sul piatto. 

Come servirli? Noi li abbiamo irrorati di sciroppo d'acero, abbiamo aggiunto una manciata di mirtilli freschi e in accompagnamento un po' di composta veloce di mirtilli, da versare sopra o da mangiare insieme.

Era l'ora di merenda. Se non avessi avuto un tavolo reduce da postumi di eggs benedict & Co, avrei potuto fare una bellissima foto anche io.... E invece ho scattato col cellulare e mi sono mangiata il pancake prima che si raffreddasse! Alla prossima!

lunedì 28 ottobre 2013

Di vacanza, lavoro e mariti. #ilmantenuto

 


E' appena uscito. Il lunedì è più dura del solito. Tocca andare a lavorare, fare quei 120 km al giorno nei campi della bassa bassissima padana, tra poco arriverà anche la nebbia a fare compagnia. E quando si torna a casa il cellulare continua a vibrare, tra mail messaggi e chiamate. Quando ci si mette a tavola la domenica sera il pensiero va all'ennesimo week end passato troppo in fretta. 
Avere una moglie che rimane a casa forse non aiuta. Per questo, lo sapete, ho deciso di chiamare il mio blog così. Perchè in fondo in fondo il marito lo pensa ( e un po', forse, ha ragione): la mia vita è come una vacanza perenne. Sorvoliamo sul fatto che io non passi di certo la mia giornata spalmata sul divano, ma il fatto che la moglie possa permettersi di gestire i propri tempi, almeno per un po', di andare via per due mesi, di prendersi qualche ora per fare un giretto a Milano è per lui molto vicino all'idea di vacanza. 
Siamo una di quelle famiglie anti moderne: un marito che porta a casa lo stipendio, una moglie che dovrebbe fare la casalinga e la mamma a tempo pieno (dovrebbe...).

mercoledì 23 ottobre 2013

BRUNCH O BREAKFAST, BASTA CHE SIA AMERICAN



Dal week end a Camogli di mesi ne sono passati. C'è stata una bella vacanza di mezzo, con montagna e mare, cibo, buon vino, fiumi di birra e mirto, amici e chiacchiere, cieli, tramonti e colori. Nel telefonino nuovo centinaia di foto che, lo confesso, non ho ancora provato a scaricare.
Ci voleva l'MTC per farmi tornare. Il mese scorso il tema era intrigante, ma il marito aveva ancora voglia di sentirsi in estate e in vacanza. I plin gli ricordavano troppo la montagna che lui decisamente non ama...
Il tema di ottobre, invece, non era da perdere per nulla al mondo e così, dopo aver velocemente capito quale fosse l'unico week end a disposizione, mi sono organizzata alla mia maniera. Ovvero troppo tardi!
Capirete, quindi, perchè le foto sono orrende. Quella che doveva essere un'American Breakfast si è trasformata in un brunch e, ad essere sinceri, alla fine è diventata una merenda sinoira. La famiglia aveva fame, non c'era troppo tempo per mettersi ad allestire il set fotografico, e fuori regnava quel grigio buio triste che sta caratterizzando questo inizio autunno nella bassa padana.

mercoledì 17 luglio 2013

UN WEEK END A CAMOGLI



Evviva le vacanze dell'oratorio! Due figli alle medie, due figli in vacanza con il tanto amato gruppo dei Cavalieri. Per mamma e papà cinque giorni da soli, week end compreso. Bisogna approfittarne!
Meta della due giorni soli soletti? Un luogo di mare, romantico il giusto, non troppo lontano. Camogli.
Mi muovo per tempo, gli alberghi in zona non sono molti e, prezzi a parte, non c'è una stanza libera. Meno male che c'è internet che permette di scovare posticini deliziosi. Decido per un bed and breakfast in zona ultra panoramica, i giudizi sulla rete sono entusiastici. C'è da camminare qualche minuto per raggiungerlo, ma la foto che vedete qui sopra mostra il panorama che si vedeva dalla stradina che dovevamo percorrere.
Anche il marito, noto amante della vita comoda, ha apprezzato ;)

venerdì 28 giugno 2013

UNA NON CESAR SALAD SVUOTA FRIGO

cesar salad eretica


Si arriva alla fine di giugno con l'intento di far fuori tutte le scorte. Poi vai al mercato e la frutta e la verdura sono così belle che ti lasci tentare. Il marito è in astinenza da cozze,  fai un giretto all'Esselunga, e non infili nel carrello solo quelle...
Mettici anche la mega festa di compleanno del marito in giardino, e un paio di cugini che ti portano insalata, uova e formaggi direttamente dalla cascina e hai tutto ciò che occorre per la non Cesar Salad di casa. Quando ho visto il post delle amiche di MTC e la ricetta di colui che potrebbe essere il mito per mio marito (fanatico delle cozze) ho esultato. Bellissima idea!

Il pane era avanzato dalla festa, ed è stato trasformato in crostini. Le uova arrivate direttamente dal pollaio, i piattoni erano avanzati da una pasta con pesto, pomodori e mozzarella. Una vinagrette fatta con una meravigliosa senape italiana (varesotta), qualche scaglia di formaggio bagòss e la mia insalata è stato il mio pranzo. Non particolarmente dietetico, direi, ma pazienza!

Volete la ricetta? Eccola. Mi perdonerete l'approssimazione sulla quantità di ingredienti....



NON CESAR SALAD SVUOTA FRIGO
dosi per un pranzo da single 


  • insalata riccia (una ciotola)
  • radicchio novello
  • qualche piattone
  • un pomodoro
  • un uovo
  • tre o quattro fette di pane (il mio era ben rinsecchito)
  • scaglie di bagoss
  • olio extravergine d'oliva
  • due cucchiaini di senape 
  • una spruzzata d'aceto balsamico
  • un pizzico abbondante di fior di sale aromatizzato alle erbe sarde (una meraviglia scoperta alla fiera dell'artigianato)


Lavare e asciugare insalata e radicchio. Spuntare e mettere a bollire i piattoni. Mettere a cuocere l'uovo in un pentolino d'acqua (non deve risultare completamente sodo, ma col tuorlo morbido dentro)
Quando i piattoni sono pronti, scolarli e tagliarli
Raffreddare e pelare l'uovo
In una padella mettere olio e dadolini di pane. Friggere finchè non saranno dorati. ( miei a dire la verità erano un po' più che dorati....)
Lavare e tagliare il pomodoro. 

Prendere una ciotolina e unire senape e olio in parti uguali, più una spruzzata di aceto balsamico ed eventualmente una di limone. Mescolare bene il tutto con una forchetta o con una piccola frusta

E' venuto il momento di assemblare il tutto. Sistemare nella ciotola l'insalata riccia (tagliatela un po') e il radicchio novello. Aggiungere il pomodoro e la vinagrette. Unire i crostini di pane e il bagòss a scaglie. Mescolare per bene. Sopra sistemare l'uovo tagliato a spicchi. 

Illudetevi di mangiare qualcosa di dietetico e gustatevi la vita! Evviva i piatti svuotafrigo!


mercoledì 19 giugno 2013

ESAMI, CALDO E FRUTTA

sorbetto stecco pesche fai da te


Caldo, tanto caldo. Ci siamo lamentati della pioggia infinita, ora boccheggiamo. L'irrigazione in giardino, ovviamente, non funziona (belle le villette, ma quanta manutenzione richiedono!), e l'aria da forno temo possa rendere una steppa arida quello che fino a qualche settimana fa era un bel prato verde che più verde non si può..

lunedì 10 giugno 2013

FINE DELLA SCUOLA, MANGIAMO UNA PIZZA.



La scuola è finita. Non so se a casa vostra è capitato come da me: dopo mattinate ad arrivare trafelati e in ritardo per una strana forza di attrazione verso il letto, venerdì i miei ragazzi sono saltati su al primo squillo della sveglia. L'euforia da ultimo giorno di scuola provoca anche questo...
Lui, prima media, aveva iniziato il count down più di un mese fa. Il boato al  suono della campanella e una doccia di aranciata fuori dal cancello hanno salutato l'inizio delle vacanza
Lei no. Con venerdì si sono conclusi i tre anni delle medie. Manca solo più l'esame, oggi la prima prova: tema di italiano. Venerdì mattina si è presentata con una montatura senza lenti tra i capelli (gli occhiali dei film in 3D) "sono molto fashion, vero mamma?", e la borsa al posto della cartella. Dentro una maglietta bianca da far autografare da tutti i compagni e poco altro...

mercoledì 29 maggio 2013

#Rivoluzione Mustela, una mattina con mamme e creme



Una mattina di sole, l'appuntamento alla Dream Factory, bianca location tra Brera e Garibaldi. Sono una mamma di figli ormai grandicelli, la loro pelle liscia e profumata da neonati si è trasformata in ben altro (tra una figlia alle prese con trucchi, profumi e, per fortuna, pochi brufoletti e uno che attraversa il periodo del perchè mai mi devo lavare sono messa bene ...).
L'invito è arrivato comunque, e l'ho accettato di buon grado, curiosa di sapere cosa potremmo avere in comune ancora io, mamma di adolescenti, e quella che pensavo essere una casa di prodotti cosmetici.

Ecco, niente di più errato. Scopriamo che Mustela è un'azienda familiare francese che opera da 60 anni nel settore farmaceutico. Tutti i prodotti Mustela, quindi, sono frutto di anni di studi e di ricerche attuate da un pool di professionisti (non solo dermatologi e farmacisti, ma anche allergologi, pediatri, tossicologi e ginecologi).

Dieci anni di ricerche attuate grazie all'esame della pelle dal vivo (con uno speciale cerottino viene prelevata ai bebè senza che se ne accorgano) hanno portato ad una scoperta: la pelle dei bimbi piccoli  ha un patrimonio di cellule staminali enorme, che rischia di non essere protetto abbastanza data la vulnerabilità della cute dagli 0 ai due anni.



Ecco la #Rivoluzione: una linea di prodotti per la prima infanzia che possa non solo proteggere la pelle ma prevenire danni futuri. Tutto ciò grazie ad un nuovo principio attivo brevettato, il Perseose di avocado. Con l'avocado, dunque non ci si possono solo fare ricette gustose come il guacamole o l'insalata di gamberi ... ;)

Perchè è così importante questo principio attivo? Per due motivi:

  • rafforza i principi nutritivi della pelle dei bebè, accompagnandone lo sviluppo
  • protegge come uno scudo la barriera di cellule staminali dalle aggressioni esterne
Bello e interessante, ma, salvo che mi venga in mente di avere un altro bimbo (e direi che non ce la posso fare...) io che sono mamma di adolescenti ho trovato qualcosa di interessante anche per la loro pelle? Certo. 
Ho scoperto che tra i prodotti Mustela c'è anche una linea dermatologica, con prodotti ottimi sia per le dermatiti atopiche che per quelle da contatto, di cui a volte soffrono ancora i miei ragazzi. 

Mi sono ripromessa di utilizzare meglio e più frequentemente i solari, non solo per me, ma anche e soprattutto per loro (alzi la mano chi di voi mette la crema ai figli la mattina e se ne dimentica per ore pensando che continui ad essere efficace... io sono tra quelle...)

Questo e molto altro è Mustela, i cui prodotti sono naturali per il 92% e  biodegradabili al 100% nelle formulazioni.
Per ulteriori informazioni, c'è a vostra disposizione un nuovo e ricchissimo sito!

La mattinata non poteva concludersi meglio per me ... un buffet pieno di cose buone :)








martedì 14 maggio 2013

CON I FIGLI IN CUCINA: PREPARIAMO I SALATINI

salatini homemade da fare con i bambini


Il buffet fai da te della Cresima non è stato il trionfo delle prodezze di un'aspirante chef, ma il divertimento di una mamma che arriva con grandi idee a fare tutto all'ultimo minuto, con conseguenze che si possono immaginare... Ecco perchè bisogna optare per cavalli di battaglia apprezzati, sperimentati e veloci da realizzare e aggiungere qualche novità qua e là....

lunedì 6 maggio 2013

LA RICETTA DELLA BOMBONIERA

scatoline con fettuccia: bomboniere cresima



Una Cresima fai da te, come la precedente Comunione. Ve l'ho accennato  ma non vi ho raccontato nulla di quello che abbiamo preparato. Il tempo è sempre poco, c'era il chili da realizzare e da postare e ci sono una serie di nuovi impegni che mettono questo piccolo angolo di vita all'ultimo posto...

domenica 28 aprile 2013

IL CHILI CI PIACE, MOLTO

chili con carne e tortillas 



Il chili a casa mia piace, e molto anche! Ce lo ha fatto conoscere una nostra amica dell'Equador e da allora ad ogni festa in giardino, che sia il compleanno del marito,  una comunione o la cresima appena passata, il Chili non manca mai. E viene rigorosamente spazzolato da tutti gli invitati.
Quella che abbiamo sempre assaggiato è una versione di Chili che definirei "da Parodi", saporita, senza troppe pretese e veloce da realizzare: carne trita, un po' di salsa di pomodoro, spezie, fagioli e tortillas.
Questa volta il chili lo preparo io e seguendo la tradizione e la storia.

sabato 27 aprile 2013

PEPERONCINI, CHILI E VARIANTI ETNICHE

dip piccante di amarillos e formaggi



L'MTC di questo mese terminerà tra poco più di un giorno, e non so se riuscirò a raccontarvi per tempo l'avventura del Chili con carne. Per questo comincio da uno degli accompagnamenti, da una salsina che il marito ha già chiesto di replicare per uno dei prossimi week end grigliari in previsione...

Facciamo un rewind a martedì. Finalmente fisso due colloqui con i professori. Uno alle 9 e uno alle 12.30. Tra un colloquio e l'altro non mi va di tornare al paesello. Rimango a Milano, prendo la 50 e scendo dalle parti di Papiniano. Mi giro per bene il mercato e mi dirigo con un'idea fissa in testa verso porta Ticinese

Voglio cercare i peperoncini secchi da utilizzare per il chili e lì, al mercato comunale di porta Ticinese potrei riuscire a trovarli, data la sua connotazione fortemente etnica.
Se siete milanesi vi suggerisco un giretto da quelle parti: troverete banchi sudamericani pieni di ortaggi e frutti esotici, dai nomi che dimenticherete qualche minuto dopo averli letti, panetterie che vendono empanadas e pani tipici filippini, banchi cingalesi e indiani, persino un macellaio rumeno che vende salsicce piccanti.
Il tutto insieme ai quei banchi da negozianti di paese che rendono tanto affascinanti (almeno per me) i mercati comunali coperti.

I sudamericani del negozio davanti al quale mi sono fermata non avevano peperoncini secchi (li ho trovati in un banco indiano), in compenso mi hanno erudita riguardo a mango, un frutto di cui non ricordo il nome che pare sia portentoso per chi soffre di tumore, degli strani fagiolini chiamati okra, patate varie e peperoncini.

Inutile dire che son tornata a casa con un mango domenicano, arancione e simile a una grande pera, uno peruviano, tondo e sgargiante nel suo rosso/giallo, un sacchettino di okra e peperoncini amarillos.


amarillos chili


Gli amarillos sono peperoncini peruviani dal bellissimo color arancione. Il ragazzo del banco mi ha detto che erano abbastanza dolci, al contrario di quelli di un rosso valentino intenso che brillavano di fianco.

Beh, mi sono detta, non prenderò quelli troppo piccanti.Opterò per gli amarillos e seguirò il consiglio del ragazzo di farli in crema con il formaggio.

Ieri mi sono messa al lavoro per il Chili. Avevo pensato di creare una crema di peperoncini amarillos utilizzando un formaggio neutro e cremoso come i caprini di mucca. Ma quando ho assaggiato ho cambiato idea....

CREMA PICCANTISSIMA DI PEPERONCINI AMARILLOS E FORMAGGIO


  • tre peperoncini
  • uno spicchio d'aglio
  • due cucchiai di olio extravergine d'oliva
  • mezzo caprino di mucca
  • una noce di pecorino romano
  • un pizzico di sale
Lavate i peperoncini, tagliateli a metà, eliminate i semi e i filetti bianchi.Tagliateli a striscioline.

Scaldate in padella uno spicchio d'aglio con un paio di cucchiai di olio, quando l'aglio comincia ad imbiondire, toglietelo e aggiungete i peperoncini.

Saltate e cuocete per qualche minuto. Aggiungete un cucchiaio di acqua e coprite col coperchio.

Quando i peperoncini si saranno ammorbiditi (attenti a non bruciarli), trasferieli nel recipiente del minipimer
Aggiungete il formaggio cremoso e frullate.

Unite un po' di scaglie di pecorino romano e continuate a frullare.

Regolate di sale, mescolate e assaggiate facendo molta attenzione: i peperoncini che secondo il ragazzo dovevano essere abbastanza dolci, in realtà sono ben piccanti. 
Ecco perchè ho optato per un'aggiunta di pecorino romano: dopo il formaggio che dava cremosità avevo bisogno di qualcosa che desse corpo e sostenesse il piccante del peperoncino.

E' una crema dal colore solare, saporitissima. Si è rivelata ideale per il Chili (che vedrete domani). Va utilizzata con parsimonia... 
E da ieri continuo a chiedermi quanto saranno piccanti quei peperoncini rossi e grossi come una mela che avevo visto nel banco e che il ragazzo mi aveva indicato come piccanti....

A domani!





giovedì 18 aprile 2013

FUORISALONE 2013 TOCCATA E FUGA


fuorisalone-garibaldi-piazza-gae aulenti


La settimana del Salone e del Fuorisalone è unica, in tutti i sensi. Invasioni di giovani pseudocreativi con scarpe stringate senza calze e pantaloni con risvolto all'acqua in casa (che già negli anni ottanta, quando loro ancora facevano le pappe, andavano di moda). Folle di simil nerd dagli occhiali vistosamente grossi, macchine fotografiche ovunque, cumuli di lattine di bevande energetiche ammassate in ogni dove.
Tante cose interessanti e innovative, tante grandi ciofeche.
Stranieri che visitano e che espongono, Esperti del settore muniti di cartine, biglietti da visita e trolley per i cataloghi, curiosi e amanti della vita mondana alla ricerca dell'evento e della festa in cui imbucarsi.
C'è tutto lo scibile sociologico in giro per Milano nei giorni del Salone. Ma mai come in questa settimana la città mi sembra viva e bella.

giovedì 28 marzo 2013

FIDEUA, SPAGNA E IL SOLE CHE VORREI

fideua spagnola con gamberi totani e cozze 




La Spagna. Una costante della mia vita da ragazzina, insieme alle estati tra i monti. Mio padre non ha mai amato il mare ma nutre una passione per la terra dei toreri e dei Conquistadores. Così, per far contente noi ragazze e  mia madre, per anni ci ha portate al mare in Spagna. Un compromesso che piaceva a entrambi-: spiaggia e mare per noi, giardino con ombra per mio padre e giretti culturali prima, durante o dopo. 
Abbiamo visitato angoli della Spagna di cui i turisti italiani non conoscono neanche l'esistenza, come alcuni paesini dell'Estremadura come Jarandilla de la Vera, Guadalupe e Zafra. Abbiamo toccato con mano la storia dormendo in castelli, antichi monasteri e palazzi (sono i Paradores de turismo, ottima idea per valorizzare e conservare il patrimonio artistico di una nazione)

lunedì 11 marzo 2013

DOLCI, TRUCCHI E VITA

 



Quattordici anni. Lunghi capelli, look da ragazzina che ha abbandonato la mania Abercrombie, braccialetti e orecchini, collanone, la prima borsa. E trucco
Questa cosa che le adolescenti di oggi si truccano a partire dalla prima media mi lascia sempre un po' perplessa. Lei ha cominciato con lo smalto sulle unghie, poi con un po' di mascara e la matita solo alle feste. 
Ora rasenta livelli che provocano le ire del papà (vai a lavarti quella faccia!!).
 Il compleanno ha portato in casa altri trucchi, compresa una palette con pseudoterra. Ora mi si presenta la mattina con una faccia color arancione e gli occhi sbarluccicanti. 

lunedì 25 febbraio 2013

NAVIGARE SICURI: genitori e figli alle prese con Internet




Tu che sei mamma di due pre-adolescenti, avresti voglia di partecipare come ospite all'incontro di Milano di Navigare Sicuri? La mail è arrivata da un'amica e senza esitare ho detto di sì. Conosco il progetto Navigare Sicuri e lo sto seguendo con interesse. Quest'anno la fascia d'età a cui si riferisce è proprio quella dei miei figli e come ho già detto il loro approccio a Internet non mi lascia tranquilla.
L'incontro di Milano, inoltre, toccava un tema drammaticamente attuale e scottante: il cyberbullismo.

giovedì 21 febbraio 2013

IDENTITA' GOLOSE, ITALIANITA' e RISPETTO




L'aspettavo e temevo che le previsioni avverse e l'assenza di nonni sitter avrebbero potuto stravolgere i miei piani. E invece tutto è andato come doveva: un lunedì di full immersion a Identità Golose.
A Identità ho incontrato un paio di amici produttori di zafferano, che per la prima volta esponevano. Mi hanno chiesto cosa ne pensassi di un evento del genere. Come spiegare? La sensazione è quella di essere al luna park, l'ho già detto.

martedì 12 febbraio 2013

FIGLI ON LINE E PAURE DA MAMMA




Due figli in età da scuola media. Due pre adolescenti. Lei, quasi quattordicenne, che a grandi falcate si fa largo tra gli adulti: mi prende in prestito gli stivali, mi fa fuori alla velocità della luce fard e cipria che prima duravano mesi e mesi, inonda la casa di profumo, ma che nello stesso tempo ha una capacità critica sulle cose che mi stupisce. Lui che da bimbo coi capelli tagliati dalla mamma con la macchinetta è diventato un ragazzino capellone, con gusti ben precisi, tanta voglia di giocare ai videogiochi e di dare calci al pallone, tanti interessi e domande.

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