Sono ormai due settimane. Immersi nel grigio e tutte le sue sfumature. Tutto sommato non mi dispiace, sono ferma in casa, e queste giornate bige contribuiscono a non farmi venire troppa voglia di uscire. In un clima, diciamolo pure, così deprimente, quel poco di bello che ti si offre allo sguardo quando scosti le tende e guardi fuori salta all’occhio con una forza che probabilmente in una giornata di sole non avrebbe. Come il campo di grano davanti alla cucina, che fino all’altro giorno era lì, preda delle erbacce ed ora, arato di fresco, pettinato e intenso nel suo marrone, mi dà un senso di ordine e armonia.
Avrei voglia di fare una crostata, ma manca il burro. Rimedio postando una non ricetta. In famiglia verdura è sinonimo di pomodoro e viceversa, col marito ho perso le speranze, insalata e pomodoro immersi possibilmente in un bel po' di maionese o, per una maggior leggerezza, nella vinagrette.
Coi figli sto ancora tentando di ampliare l'orizzonte e direi che qualche variazione sul tema è accettata. Soprattutto se presentata in forma simpatica. Ho imparato che se offro un piatto di finocchi crudi tagliati e conditi, a fine pranzo è ancora lì come prima, mentre se li taglio in verticale e ne ricavo dei bastoncini da pinzimonio che loro possono immergere nel loro mix di olio (extravergine, ovvio) -aceto balsamico -sale, la ciotola dei finocchi si svuota. E le preoccupazioni salutiste della mamma sono a posto.
Coi figli sto ancora tentando di ampliare l'orizzonte e direi che qualche variazione sul tema è accettata. Soprattutto se presentata in forma simpatica. Ho imparato che se offro un piatto di finocchi crudi tagliati e conditi, a fine pranzo è ancora lì come prima, mentre se li taglio in verticale e ne ricavo dei bastoncini da pinzimonio che loro possono immergere nel loro mix di olio (extravergine, ovvio) -aceto balsamico -sale, la ciotola dei finocchi si svuota. E le preoccupazioni salutiste della mamma sono a posto.
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