lunedì 2 novembre 2009

LET'S BEGIN WITH...

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CASALINGA, questo è ciò che riporta la mia carta di identità alla voce "professione".
Faccio parte di quella categoria di donne che hanno mariti che pensano che in fondo in fondo sono loro quelli che lavorano, che hanno amiche che ti dicono “beata te che non fai niente dalla mattina alla sera”. (peccato che poi siano le stesse che fanno un comodo part time di quattro ore, supportate da colf, nonni h-24, mariti che staccano all’ora del the e passano a fare la spesa….).
Ebbene sì, riconosco di essere una privilegiata, ho scelto di stare a casa e me la godo, sono in vacanza da una vita!

Il dettaglio sono la mia indole disordinata che combatte tutti i giorni con il desiderio di avere una casa bella e in ordine, un appartamento su 4 livelli, un giardino, 2 figli con intensa attività pomeridiana, un marito che lavora anche per me, ma che alle dieci di sera, quando torna a casa, si aspetta che la moglie gli serva primo – secondo - contorno - frutta - dolce e grappino.
Mi piace cucinare, mi appassiona il design, adoro approfittare delle giornate di sole per camminare per Milano alla scoperta di negozi, cortili, palazzi e angoli che facciano bene agli occhi e all’anima. In testa mi frullano centinaia di idee e progetti e immancabilmente lì rimangono. Ora provo a concretizzarne uno, visto che sono un’assidua frequentatrice di blog, provo a fissare tutte quegli aspetti che mi fanno essere una casalinga assolutamente imperfetta, ma altrettanto contenta della sua vita.
E per cominciare con una ricettina, ecco un classico di quando arrivi a fine giornata e scopri che il frigorifero è quasi vuoto, classico che dedico invece a tutte quelle altre amiche che vivono una vita in corsa tra ufficio, nido, asilo, scuola, nuoto, catechismo, calcio, pediatra, nonni, baby sitter, spesa etc etc.
Mio padre è metodico, spaghetti al pomodoro da 60 anni, mio marito no, la pasta al pomodoro non è contemplata nel suo menu, troppo banale, troppo mensa della Cattolica.
Ma anche nel frigorifero più deserto c’è qualcosa che si può trasformare in un sugo. Come della rucola comprata per un’insalata che non hai mai fatto e del pecorino che nei fai fuori a quintali quando sei in Sardegna, ma a casa non è più la stessa poesia e ti rimane lì, triste e sempre più indurito. Questa volta ci aggiungo un po’ di peperoncini freschi appena arrivati da un orto campano, spesso unisco pomodorini a crudo, come dei datterini, per esempio. Lo so, non è molto annuale, ma il pesto in generale è una panacea per le serate in cui la fantasia non è di casa e il marito vuole "restare leggero"...






PESTO DI RUCOLA
Un mazzetto di rucola
Scaglie di formaggio stagionato (pecorino o parmigiano o grana padano)
Pinoli
Olio extra vergine d'oliva
Sale
Dopo aver lavato e strizzato la rucola, frullare tutto nel mixer, stemperare con un po’ di acqua di cottura e condire la pasta.

Ciò che avanza, ovviamente finisce suddiviso in monoporzioni in freezer, per le serate in cui, oltre al frigo vuoto, anche la voglia di impegnarsi latita…

1 commento:

  1. Carissima Lucia, questa 'post' e' favolosa!! Non solo mi hai fatto ridere, ma quasi mi sembrava di averla scritta io :) Io sono a casa da un'anno e fra quattro settimane tormo a lavoro. Lo sai cosa dico a tutti?? Che fra quattro settimane vado in vacanza!!! Eh si', per oltra un'anno non ho fatto altro che la mamma, la moglie, la donna delle pulizie, la designer di casa, l'autista ai bimbi, la cuoca e piu' ne ha piu' ne metta. SONO DISTRUTTA!!!!

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