Lo confesso, quando arrivo alle sette e mezza di sera che sto ancora stirando, in cucina c'è una tovaglia di quadernoni, matite, libri, fogli, diari dei figli, e bisogna pur mettere in tavola qualcosa in tempi rapidi perché i figli non vadano a letto a orari improponibili, spesso e volentieri il menù dei piccoli risulta un po' monotono. Una bella pasta al pomodoro, al quale aggiungere a crudo un po' di crema di olive nere, verdure e formaggi, frutta e la cena è sistemata.
Si, certo, quella dei piccoli.... ma il marito? Per il marito c'è tempo, il rientro tardivo ha i suoi vantaggi, ma chi ha voglia alle dieci di imbarcarsi in virtuosismi gastronomici? In questi casi ci vuole un po' di fantasia e qualche salva-cena sfizioso che non manca quasi mai in dispensa .
L'altra sera, quando, frigo aperto, gli ho elencato le possibili varianti per i suoi soliti 200 grammi di carboidrati, ha scelto questo:
SPAGHETTI CON COLATURA DI ALICI, PANGRATTATO E STRACCETTI DI FIORDILATTE
dosi per due persone o per il solito marito affamato
200 gr di spaghetti
olio extravergine d'oliva quattro cucchiai (circa)
peperoncino
aglio, uno spicchio
*colatura di alici di Cetara almeno due cucchiai
pangrattato
pinoli
olive nere
nodini di mozzarella fiordilatte
Mettete a bollire una pentola d'acqua, nel frattempo scaldate tre cucchiai di olio, con un mezzo peperoncino e uno spicchio di aglio. Lasciate imbiondire l'aglio, schiacciandolo leggermente. Toglietelo e versate il soffritto nella ciotola in cui metterete gli spaghetti.
Utilizzate la padella in cui avete scaldato l'olio per tostare il pan grattato e i pinoli. (In questo modo il pane acquista un po' di sapore e in più non dovrete tirare fuori un'altra padella, una in meno da lavare dopo!).
Fate attenzione a non bruciare il pane, quando lo vedete diventare ambrato, spegnete il fuoco. Quando l'acqua bolle, buttate gli spaghetti. Non salate, la colatura è già un tale concentrato di sapore che basta, al massimo alla fine potete aggiungere un pizzico di fior di sale.
Cuocete la pasta, scolatela al dente e versatela nella ciotola, rimescolate, aggiungete due cucchiai di colatura di alici, rimescolate ancora, spolveratela di pangrattato e pinoli e ultimate aggiungendo le olive nere (io avevo le taggiasche) e un nodino di mozzarella ridotto a straccetti. Se gli spaghetti, per via del pangrattato, rimangono troppo asciutti, aggiungete ancora un po' di olio e se vi piacciono i sapori decisi... altri cucchiai di colatura! L'ideale sarebbe unire anche un po' di prezzemolo tritato, ma durante l'estate si è seccato e in dispensa proprio mancava....
Risultato? In non più di 15 minuti posso servire una pasta insolita, gustosa per chi ama i sapori forti, e senza troppo impegno. Accompagnatela a una Falanghina bella fresca e, altro che quattro salti in padella!!
Con questa ricetta partecipo al concorso indetto da Pasta Garofalo, cliccate qui per votare!!
* piccola divagazione etnogastronomica: la colatura di alici è un prodotto tipico della costiera amalfitana, più precisamente di Cetara. Le sue origini risalgono, a quanto pare, addirittura all'epoca romana. Non è altro che un liquido ambrato, un concentrato di alici, che vengono pescate in costiera nel periodo tra l'Annunciazione (25 marzo) e il giorno di Santa Maria Maddalena (22 luglio). Le alici vengono scapezzate a mano, messe nel terzigno, ovvero in un una piccola botte di castagno o rovere, a strati, alternate a sale marino. Sul coperchio della botte vengono messi dei pesi. Il liquido derivato dalla maturazione delle alici, quello che nella preparazione delle alici sotto sale viene solitamente buttato, in questo caso viene raccolto, messo in contenitori di vetro ed esposto al sole. Dopo circa cinque mesi il liquido viene messo nuovamente nelle botti con le alici e il sale e fatto colare lentamente da un foro (da qui colatura), in questo modo acquista ancora di più sapore. L'ultimo passaggio è la filtratura ed è pronto per i primi di dicembre, in tempo per la vigilia di Natale, momento in cui i Cetaresi mangiano le linguine o gli spaghetti alla colatura.
Si, certo, quella dei piccoli.... ma il marito? Per il marito c'è tempo, il rientro tardivo ha i suoi vantaggi, ma chi ha voglia alle dieci di imbarcarsi in virtuosismi gastronomici? In questi casi ci vuole un po' di fantasia e qualche salva-cena sfizioso che non manca quasi mai in dispensa .
L'altra sera, quando, frigo aperto, gli ho elencato le possibili varianti per i suoi soliti 200 grammi di carboidrati, ha scelto questo:
SPAGHETTI CON COLATURA DI ALICI, PANGRATTATO E STRACCETTI DI FIORDILATTE
dosi per due persone o per il solito marito affamato
200 gr di spaghetti
olio extravergine d'oliva quattro cucchiai (circa)
peperoncino
aglio, uno spicchio
*colatura di alici di Cetara almeno due cucchiai
pangrattato
pinoli
olive nere
nodini di mozzarella fiordilatte
Mettete a bollire una pentola d'acqua, nel frattempo scaldate tre cucchiai di olio, con un mezzo peperoncino e uno spicchio di aglio. Lasciate imbiondire l'aglio, schiacciandolo leggermente. Toglietelo e versate il soffritto nella ciotola in cui metterete gli spaghetti.
Utilizzate la padella in cui avete scaldato l'olio per tostare il pan grattato e i pinoli. (In questo modo il pane acquista un po' di sapore e in più non dovrete tirare fuori un'altra padella, una in meno da lavare dopo!).
Fate attenzione a non bruciare il pane, quando lo vedete diventare ambrato, spegnete il fuoco. Quando l'acqua bolle, buttate gli spaghetti. Non salate, la colatura è già un tale concentrato di sapore che basta, al massimo alla fine potete aggiungere un pizzico di fior di sale.
Cuocete la pasta, scolatela al dente e versatela nella ciotola, rimescolate, aggiungete due cucchiai di colatura di alici, rimescolate ancora, spolveratela di pangrattato e pinoli e ultimate aggiungendo le olive nere (io avevo le taggiasche) e un nodino di mozzarella ridotto a straccetti. Se gli spaghetti, per via del pangrattato, rimangono troppo asciutti, aggiungete ancora un po' di olio e se vi piacciono i sapori decisi... altri cucchiai di colatura! L'ideale sarebbe unire anche un po' di prezzemolo tritato, ma durante l'estate si è seccato e in dispensa proprio mancava....
Risultato? In non più di 15 minuti posso servire una pasta insolita, gustosa per chi ama i sapori forti, e senza troppo impegno. Accompagnatela a una Falanghina bella fresca e, altro che quattro salti in padella!!
Con questa ricetta partecipo al concorso indetto da Pasta Garofalo, cliccate qui per votare!!
* piccola divagazione etnogastronomica: la colatura di alici è un prodotto tipico della costiera amalfitana, più precisamente di Cetara. Le sue origini risalgono, a quanto pare, addirittura all'epoca romana. Non è altro che un liquido ambrato, un concentrato di alici, che vengono pescate in costiera nel periodo tra l'Annunciazione (25 marzo) e il giorno di Santa Maria Maddalena (22 luglio). Le alici vengono scapezzate a mano, messe nel terzigno, ovvero in un una piccola botte di castagno o rovere, a strati, alternate a sale marino. Sul coperchio della botte vengono messi dei pesi. Il liquido derivato dalla maturazione delle alici, quello che nella preparazione delle alici sotto sale viene solitamente buttato, in questo caso viene raccolto, messo in contenitori di vetro ed esposto al sole. Dopo circa cinque mesi il liquido viene messo nuovamente nelle botti con le alici e il sale e fatto colare lentamente da un foro (da qui colatura), in questo modo acquista ancora di più sapore. L'ultimo passaggio è la filtratura ed è pronto per i primi di dicembre, in tempo per la vigilia di Natale, momento in cui i Cetaresi mangiano le linguine o gli spaghetti alla colatura.
Io non ho figli, ma solo un compagno...e anche se è solo uno, bisogna farlo pur mangiare quando non ho sufficiente tempo! cosa che tra l'altro capita comunque con frequenza... Per cui ho imparato a creare piatti di pasta sfiziosi da preparare in tempi record ormai a dovere!
RispondiEliminaQuesta la aggiungo alla lista, servono sempre nuove ispirazioni!! :)
Mai fatta una pasta così, deve essere buonissima.
RispondiEliminaslurp slurp..... adoro le cose semplici e veloci
RispondiElimina...si, è possibile!!!!!!!
RispondiEliminaChe buona!!!!!
possibilissssssimo....complimenti dev'essere gustosisssssimaaaaaaaa!!=)
RispondiEliminabaci vale
Tery: hai ragione, più che i bimbi sono gli uomini di casa quelli che richiedono più fantasia e creatività!
RispondiEliminamariacristina: è buonissima, se ti piacciono i gusti decisi!
bussola: io, per pigrizia e mancanza di organizzazione, sono fatta per le cosa semplici e veloci
Simo: grazie! Un abbraccio
Vale: grazie! è possibile, è vero!!
Lucia meravigliosa assolutamente!!!
RispondiEliminae ti voto!!! mi piace troppo questa ricetta!
un'informazione però: la colatura l'hai mandata a prenedere o comprata dove? forse dovrei guardare a Eataly....
bacioni
Maetta: la prima colatura me l'hanno portata i miei da Cetara, questa l'ho trovata alla Rinascente qui a Milano, all'ultimo piano c'è una selezione di eccellenze gastronomiche (da fare un mutuo!!), allo stand di Esperya c'è. Ma secondo me da Eataly c'è. bacioni!!
RispondiEliminaDeve essere proprio buona questa pasta ! la provero' sicuramente. Ho anche delle buonissime acciughe sott'olio, dici che posso sostituirle alla colatura ?
RispondiEliminaHo appena scoperto il tuo blog, ma lo visitero' spesso :)
Ciao
Ester: ciao e benvenuta! Secondo me si, la pasta con acciughe e pangrattato è un'altro classico a casa mia!Ciao!
RispondiEliminaGrazie Lucia, devo andare da Eataly al più presto! baci
RispondiEliminaColatura mon amour ...
RispondiEliminaAcquolina in bocca e quanto prima li proporrò anch'io con le variazioni previste dal caso
devo dire che è molto sfiziosa r veloce che non guasta
RispondiElimina