DI MARE IN MARE

Mare, mare, mare. Le vacanze della famiglia al completo sono monotematiche: casa vicina alla spiaggia, BBQ, amici, ombrelloni e tendine antivento, pinne, maschere e mutini, teli, poltroncine pieghevoli, libri e borse frigo. Si pianta l'ombrellone in riva al mare, si contemplano di diversi modi di declinarsi dell'azzurro, si gioca a racchettoni, si inventano tuffi e gare di paguri.



I pranzi e le cene sono a orari "spagnoli", ma il mare è troppo bello quando non c'è nessuno: nelle ore più calde l'acqua ha i colori più intensi e la luce della sera rende tutto più magico. Pranzi e cene sempre con gli amici, tavolo dei grandi e quello dei piccoli. Poi i piccoli a nanna e le serate mondane non sono altro che chiacchere e amarcord universitari davanti a mirto, filu e ferru e un vassoio di dolci.

Questo è il mare che ci piace: tornare quando ormai fa quasi buio dalle spiagge e tenere i finestrini abbassati per inebriarsi dei profumi, andare avanti a oltranza a mangiare pecorino miele e carasau, infilare la mano in migliaia di sassolini di quarzo uno diverso dall'altro. Luce, profumi, vento, turchesi e verdi. L'impatto con la città sarebbe troppo traumatico: bisogna decantare. Eccomi ancora per poco in Versilia, dal mare selvaggio in cui si va in spiaggia in costume e si sta la sera in maglietta e gonnellina (magari avvolte in un pareo perché c'è vento), a quello da passeggiata e ristoranti. Niente più tendina antivento ma ombrelloni a righe e lettini, docce dopo ogni bagno e cabina per cambiarsi. Niente più amici, solo libri da leggere e compiti da terminare.

Ma il fascino del mare alla sera rimane immutato, qui si gioca mentre i bagnini rastrellano la spiaggia, si va via e il sole tramonta dietro i pennoni delle barche a vela. Si cucina, certo, ma grandi insalate di farro, pesto e pomodorini e poco altro, chè le case di vacanza non inducono troppo a virtuosismi culinari. Nel frattempo mi leggo le vostre ricette, a tra poco!