La scuola è finita. Non so se a casa vostra è capitato come da me: dopo mattinate ad arrivare trafelati e in ritardo per una strana forza di attrazione verso il letto, venerdì i miei ragazzi sono saltati su al primo squillo della sveglia. L'euforia da ultimo giorno di scuola provoca anche questo...
Lui, prima media, aveva iniziato il count down più di un mese fa. Il boato al suono della campanella e una doccia di aranciata fuori dal cancello hanno salutato l'inizio delle vacanza
Lei no. Con venerdì si sono conclusi i tre anni delle medie. Manca solo più l'esame, oggi la prima prova: tema di italiano. Venerdì mattina si è presentata con una montatura senza lenti tra i capelli (gli occhiali dei film in 3D) "sono molto fashion, vero mamma?", e la borsa al posto della cartella. Dentro una maglietta bianca da far autografare da tutti i compagni e poco altro...
Tre anni sono passati in un lampo. Guardo le compagne di mio figlio e le paragono a lei, alla mia quattordicenne alta come me, dall'aria ironica e scanzonata, capace di impegnarsi nello studio quando ce n'è bisogno ma anche di impigrire per un pomeriggio intero spalmata per il lungo sul divano davanti alla televisione. Sono stati tre anni intensi, stimolanti e a tratti difficili. Riguardavo sabato le mostre dei lavori di arte, i cartelloni con le attività che hanno fatto (dalla serata nelle campagne circostanti a osservare luna e stelle, all'incontro con un vero scrittore di guerra, dalla storia della musica che approda al Jazz e al Rock all'acrosport), li osservavo, maschi e femmine, girare spavaldi e allegri per le classi e ho pensato che forse non si rendono neanche conto di quanto sono fortunati ad avere la possibilità di vivere degli anni così...
E vogliamo parlare della vita sociale che già normalmente è più intensa della mia e che in questi giorni è un vortice di inviti, appuntamenti, happy hour e pizza pizza pizza??
Così, tra una pizzata del corso di teatro e una partita di calcio, una sera io e il marito ci siamo ritrovati soli. E cosa c'è di meglio, ogni tanto, che organizzare una cenetta/buffet sul divano?
Basta preparare un paio di teglie di focaccia, comprare ottimi pomodorini al mercato e una burrata come si deve nel negozio pugliese, far saltare gli arrosticini in padella, aggiungere qualche salsa e una insalatina. Una bella birra artigianale rigorosamente italiana e ben fredda ed evviva la vita sociale di questi teen ager!
FOCACCIA POMODORINI E OLIVE
(dosi per un paio di teglie...)
- 420 ml di acqua
- 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
- 2, 5 cucchiaini di sale
- 300 g di farina 00
- 400 g di farina 0
- 100 g di farina di semola rimacinata di grano duro
- 2,5 cucchiaini di lievito di birra disidratato
per la salamoia
- 50 g di acqua
- 50 g di olio EVO
- 20 g di sale
extra
- pomodorini datterini
- olive taggiasche
- origano
Io per comodità metto tutti gli ingredienti nell'ordine indicato nella macchina del pane. Avvio il programma impasto e mi dimentico il tutto per almeno due ore. (il programna dura 1 ora e 25 minuti, ma io lascio lì l'impasto a lievitare anche oltre...)
Passato il tempo, ungo due teglie con un po' di olio extravergine d'oliva, sgonfio e lavoro un po' l'impasto, lo divido in due parti e lo stendo, senza mattarello, nelle teglie aiutandomi con le mani.
Sistemo le teglie nel forno non caldo e le lascio lievitare per almeno un'altra ora.
Giunta l'ora di cena, preparo la salamoia emulsionando acqua, olio e sale, premo con le dita la focaccia (creando, così le fossette) e distribisco la salamoia.
Questa volta ho voluto aggiungere pomodorini e olive. Dopo averli sciacquati, ho tagliato a metà i datterini. Li ho infilati nell'impasto insieme alle olive, ho aggiunto la salamoia e spolverato con l'origano.
Ho sistemato nel forno già caldo a 250 gradi (effettivi saranno 220°) e cotto per una ventina di minuti.
Buona!
PS: ovvio, le due teglie sono bastate per noi e per merende/pranzi/cene dei figli nei giorni a seguire...
Che aria appetitosa, la proverò. In bocca al lupo per gli esami!
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