mercoledì 29 dicembre 2010

RICCIARELLI DELL'AMICIZIA


Il suo primo post che lessi fu quello dei croissant: agli inizi io, agli inizi lei. Mi dissi "caspita, questo sì che è un  incipit in grande stile!" La mia prima ricetta era quella del pesto di rucola.... 
Decisi che glielo dovevo scrivere, che mi aveva colpita per quell'inizio così impegnativo e che forse neanche dopo anni di blog avrei avuto la pazienza di fare i croissant. 

Da allora abbiamo cominciato a conoscerci attraverso i nostri post e i commenti lasciati, e guarda un po' a scoprire anche tanti aspetti in comune: due mamme di ragazzi dall'intensa attività pomeridiana, due casalinghe per modo di dire, di quelle che stanno poco in casa, tanto sono piene di attività alternative! 
E infatti, altra nota comune, a giugno abbiamo smesso di postare perchè entrambe impegnate in oratori feriali diversi ma ugualmente pieni di bambini e ragazzi da seguire. Ci accomunano la nebbia e il grigio delle giornate d'autunno e di inverno: la bassa padana inizia a casa mia e continua anche da lei, che abita a Piacenza
E dove lavora mio marito se non nel piacentino? Così quando parlo di coppa e pancetta della val Tidone lei sa a cosa mi riferisco e se un giorno o l'altro lei postasse i pisarei e fasò (potevamo farlo, K@tia!) io potrei dire che mi piacciono tantisssssimo insieme a quei meravigliosi tortelli a caramella ripieni di ricotta e erbe.
Non ci siamo ancora incontrate di persona, chi lo sa, forse una volta anzichè fermarmi solo alla stazione di Piacenza in attesa che il marito mi venga a prendere per altre mete potrei farmi un giro con lei nella sua città. Certo,  se venissi tu, K@tia, ti porterei nei miei negozi preferiti e a naso in su a guardare i palazzi di Brera...
Ci siamo sentite per telefono subito dopo aver visto il contest di Genny ed è stato come chiaccherare con una mia vecchia amica: abbiamo parlato di figli, di amici e della nostra vita, non solo di ricette. 
Questo è il bello dei blog, che attraverso una passione si mette in comune uno spicchio della nostra umanità. E di questo ringrazio Genny che ha pensato a un contest così significativo, proprio sotto Natale.
Ma veniamo al dunque, la ricetta???? Eccoli, 



I MIEI PRIMI RICCIARELLI DELL'AMICIZIA
dal nr di dicembre della Cucina del Corriere, con un occhio anche alla ricetta postata dalla Tuki
Io in realtà ho dimezzato le dosi, perchè temevo che nessuno li mangiasse, e non mi piace sprecare, ma ... la prossima volta non le dimezzerò più!!

900g di zucchero semolato
300 g di mandorle sgusciate
210 g  albumi 
qualche goccia di estratto di mandorla amara (facoltativo, io l'ho messo)
100g farina 00 (o maizena)
100g zucchero a velo


Se non avete le mandorle già spellate (io le ho usate così, sotto Natale non si può perdere troppo tempo!) immergetele nell'acqua bollente per un paio di minuti, poi premendole tra pollice e indice sbucciatele e asciugatele.
Tritatele finemente insieme allo zucchero, mettetele in una ciotola e unite 60 g di albumi (io li ho un po' sbattuti) e qualche goccia di estratto di mandorla, mescolate per bene e quando il composto è omogeneo, coprite la ciotola con la pellicola e mettete in frigorifero il tutto per almeno 12 ore, più sta al fresco meglio è.


Togliete la pasta dal frigo, la ricetta alla quale ci siamo ispirate diceva di lasciarla a temperatura ambiente per due ore, che io non avevo (era la vigilia di Natale...), aggiungete gli altri albumi e impastate.

Mescolate la farina e lo zucchero a velo e spolverate la spianatoia sulla quale lavorerete. Per averli a losanghe si dovrebbero creare dei filoni dai quali tagliare delle fette da appiattire. Questa operazione per me non è stata semplice: il filone è risultato troppo grosso, la pasta era un po' molle, e non sono venute delle losanghe... Anche in questo caso la ricetta diceva che i ricciarelli, dopo essere stati ampiamente spolverati di zucchero a velo e farina, dovevano riposare per due ore a temperatura ambiente. Io ho saltato il riposo! 
Ho scaldato il forno a 160°, spolverato più volte i dolcetti con tantissimo zucchero  a velo e farina e ho infornato.

Non fatevi ingannare, come accade per i biscotti, dal colore pallido e dalla consistenza molliccia dei dolci: se li tenete troppo diventano di gomma! Lasciateli per 7 - 10 minuti ed estraeteli. 
Raffreddandosi diventeranno duri fuori rimanendo morbidissimi dentro. 

Come primo esperimento direi che da migliorare è solo l'estetica. E il giorno di Natale anche mio suocero, toscano doc, mi ha detto che, ad occhi chiusi, erano proprio buoni come i ricciarelli!

Andate a vedere come sono carini quelli di K@tia, lei li ha anche impacchettati e regalati. Mi ha spedito l'etichetta per poter fare anche io i sacchettini, ma in questo siamo proprio diverse.... io sono una disorganizzata cronica e il mio motto è last minute!


Con questa ricetta, ovviamente, partecipiamo al contest di Genny

4 commenti:

  1. l'ho detto a lei e lo riscrivo a te :-) splendida la vostra storia di amicizia, e davvero a poco a poco se c'è sintonia si và oltre il blog e si scoprono passioni e interessi in comune, i ricciarelli? impazzisco per loro ne mangio una scatola da sola se posso! e la ricetta me la segno! buon anno cara!
    baci Ely

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  2. Ti ruberò la ricette, se me lo permetti!!!
    Ti faccio tantissimi auguri di un felice anno nuovo!!!!

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  3. lucia, eccomi dopo una giornata lunghissima! Non ci crederà nessuno che non ci siamo messe d'accordo e abbiamo detto le stesse cose! è incredibile l'elenco delle cose che abbiamo in comune si allunga sempre più! è stato un onore per me!! alla prossima e un bacio!

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  4. Ely: hai proprio ragione! Anche io adoro i ricciarelli e quando avremo smaltito tutti i dolci delle feste li rifarò di sicuro! Ciaociao

    Solema: auguroni anche a te e ruba pure!!

    k@tia: non ci crederà nessuno davvero!Invece è proprio così, ero curiosa di vedere cosa scrivevi... Un bacione e buon 2011

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