lunedì 19 luglio 2010

RANCIO AL FORTE BRAMAFAM




Al marito, si sa, non piace la montagna. Quando eroicamente parte dalle colline piacentine per ricongiungersi alla famigliola bisogna sempre trovare sempre un dolce che lo attenda, un menù sfizioso e possibilmente qualche valida alternativa all'abbiocco da altitudine o da troppo cibo ( o alcool) ingurgitato. E non vanno bene camminate tra i monti, troppo stancanti e impegnative.



L'ideale è la gita meccanizzata, verso una meta che sia interessante. Fortuna mia, qui ce ne sono parecchie: in un attimo sconfini in Delfinato o in Savoia e la zona è piena di fortificazioni, genere molto amato dal consorte.

Vent'anni fa (che impressione, come passa il tempo!) salivo insieme alla classica compagnia di amici al forte Bramafam, fortificazione di fine ottocento, che domina la conca di Bardonecchia, allora in stato di abbandono. Accendevamo dei falò, cucinavamo sulle pietre, attorno al fuoco cantavamo e rientravamo con le pile. Ora un gruppo di appassionati da 15 anni non solo ha riportato il forte agli antichi splendori, ma ne ha fatto la sede di un museo militare molto ben fatto, pieno di cimeli e ricostruzioni che lo rendono estremamente piacevole non solo agli amanti del genere, come il marito, ma anche a bimbi e mogli profane come me.

Storia di passione, la stessa che ha mosso due chef e un pasticcere nel proporre ai turisti di Bardonecchia una serie di appuntamenti eno-gastronomici di eccellenza ambientati in luoghi archeologicamente interessanti della conca.

E domenica era la volta del Rancio al Forte Bramafam. Potevamo mancare? Una breve sgambata per raggiungere il sito e farsi venire l'appetito e sulla piazza d'armi, tanti stand per provare un menù che certo non era sbobba da caserma.

Antipasti. Rotolo di trota, delicato e morbido. Croissant salato ripieno di ricotta, erbe e lamponi. Carne secca di cervo. Ampia scelta di vini di accompagnamento. Si parte, prendiamo i nostri piatti, ci troviamo le sedie e ci gustiamo il tutto con lo sguardo che vaga tra monti e cielo blu.

E' la volta dei primi. Cannoni di segale al seirass e ortiche. Ovvero cannelloni di farina di segale con un ripieno classico della cucina della valle (seirass, ricotta piemontese, e ortiche), una grattata di ricotta stagionata e un filo di burro fuso al cumino. Ci aggiungo un paio di panini allo zafferano perché sono troppo belli e me li spazzolo in un attimo. I figli non hanno più molta fame, la tentazione di fare il bis ci sarebbe, ma vorremmo provare tutto. Rinunciamo e facciamo bene.



Sì, perchè il secondo è impegnativo. Stinco di maiale al fieno, fagioli della razione K e patate alla cenere. Non sono riuscita a trovare il tempo per chiedere allo chef Challier come lo ha preparato, ma lo stinco era spettacolare. E un po' per volta il piatto si è svuotato...




Dolci esplosioni, gallette e caffè dell'alpino. Ovvero, un connubio di pan di spagna, ganache al cioccolato e confettura di mirtilli, sormontata da una pallina di cioccolato.
L'hai provata la bomba? mi chiede l'amico pasticcere. La metto in bocca e mi esplode: gusto e divertimento. Gallette e gelatine e una crema al caffè che è un velluto.

Siamo alla fine. Sazi, appagati e divertiti. Ora ci attende la visita al forte. Faccio qualche passo e sento tutto il pranzo e i vini provati nelle gambe... Per fortuna si impone una pausa: una rievocazione storica con presa del forte è in atto.




Insomma, bimbi felici, marito che un po' per volta comincia anche lui ad apprezzare la montagna e una giornata da raccontare. Quello che continua ad affascinarmi rimane sempre la passione che muove la gente, sia per l'architettura militare che per la pasticceria, e che rende bella la vita di tutti....

8 commenti:

  1. bellissimo post , pensa che ho lavorato in val di susa per quasi 3 anni e tutto quello che tu hai descritto non l'ho mai visto. ciao.

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  2. bellissimo post, peccato non esserci stato.
    le immagini che ci hai trasferito del forte ripristinato e del menu sono veramente fantastiche. Non mi perdero' la prossima in fondo qualche anno fa (decenni ormai) ci andavo anch'io con la compagnia di amici, ad accendre i falò a cucinare sulle pietre... grazie ancora dei ricordi.. e della descrizione gastronomica (mi e' venuta l'acquolina) ciao lele

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  3. Flavio: io sono anni che vado in vacanza in montagna lì, ma certe cose come il forte Bramafam, il forte di Exilles, l'abbazia della Novalesa, li ho scoperti solo di recente e che scoperte!

    Lele: ciao! Magari eravamo nella stessa compagnia che gravitava intorno alla vecchia Azienda di Soggiorno...

    Maetta: grazie!! Un abbraccio!

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  4. Ho appena fatto cena ..ma le belle foto mi hanno fatto venire un languorino!!!
    baci

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  5. Ciao cara! prima di salutare tutti per le vacanze, volevo invitarti al contest che ho appena lanciato in collaborazione con Natalia di Tempodicottura e il Forum Quisquilie!
    Conto naturalmente sulla tua partecipazione!
    Per tutti i dettagli, vai qui

    http://chegustosa.blogspot.com/2010/07/prima-di-andare-in-vacanzail-mio-primo.html

    Un abbraccio, ci risentiamo ai primi di settembre! baci MARA

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  6. Ciao Lucia!
    capito sul tuo blog per caso attraverso Flavio e che ti trovo?? Le montagne dove sono cresciuta!!
    Dalla lontana Indonesia mi si stringe il cuore, e poi mi nasce un sorriso a pensare che fra 3 week end saro' la!
    Grazie delle belle foto!

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