Capita che si voglia tentare nuovi esperimenti culinari e che tutta la nostra attenzione sia protesa a non sbagliare: si pesano gli ingredienti precisi al milligrammo, si eseguono gesti controllati, la ricetta sempre sotto il naso e guai a chi ci disturba.
Poi c'è la routine, quello che si fa sempre, come mettere su l'acqua per una pasta, cuocere un sugo di salsiccia, preparare la torta al cioccolato, impostare il pane. Ecco, non so se capita anche a voi, ma questi sono i casi che potenzialmente potrebbero nascondere più insidie quanto alla riuscita... questo perchè sono più distratta, meno attenta, perchè so già come si fa e quindi mi permetto di fare altro, di avere la mente impegnata altrove.
Venerdì dopo pranzo, decido di avviare il pane per la sera. Programma base, pane bianco. Acqua, latte, sale, zucchero (ho finito il malto, urge giro milanese), farina. Squilla il telefono, chiacchero ... chiacchero e chiacchero. E mentre chiacchero decido che ce la posso fare a continuare con il pane. Imposto la macchina, attacco la spina, schiaccio il bottone e via. Anche questa è fatta. A telefonata terminata me ne vado a stendere.
Passa il tempo, la macchina fa il suo dovere. Impasta, si ferma per riposare, reimpasta. Esco, rientro, passo dalla cucina e butto l'occhio.
Chissà come sta andando. Niente. Un ammasso biancastro. Non ha lievitato???? E perchè mai??? In un lampo mi raggiunge la risposta: non ho messo il lievito!
E ora? Meno male che c'è sempre il pane in cassetta industriale, quello molto amato dai bimbi per i sandwiches dell'intervallo. La cena è a posto. Ma che peccato buttare quel bolb... in fondo è una palla bella elastica, potrei tentare il tutto per tutto.
La metto in una ciotola, aggiungo due cucchiaini di lievito disidratato, come da ricetta della mdp, ancora un po' di acqua, altra farina , impasto, impasto, impasto e metto a riposare al calduccio.
La sera prima di andare a dormire controllo, un po' è lievitato. Impasto nuovamente, trasferisco il tutto in un sacchetto e lo metto a riposare in frigorifero.
Nel pomeriggio del giorno successivo tiro fuori dal frigo il sacchetto, impasto nuovamente, rimetto nella ciotola al calduccio per un'oretta. Lo riprendo nuovamente, gli do un paio di girate, o divido in tante palline che metto sulla teglia in forno. Le lascio lì a lievitare ancora un po', le spennello di olio e le lascio in forno a 220° per mezz'ora. Il risultato sono questi meravigliosi panini, morbidissimi dentro e molto molto saporiti. Sarà stata la lievitazione lunga, ma anche in una potenziale ciofeca si nasconde qualcosa di buono, basta osare...
E la prossima volta provo a fare i panini per gli hamburger, ricordandomi il lievito!!!!
Poi c'è la routine, quello che si fa sempre, come mettere su l'acqua per una pasta, cuocere un sugo di salsiccia, preparare la torta al cioccolato, impostare il pane. Ecco, non so se capita anche a voi, ma questi sono i casi che potenzialmente potrebbero nascondere più insidie quanto alla riuscita... questo perchè sono più distratta, meno attenta, perchè so già come si fa e quindi mi permetto di fare altro, di avere la mente impegnata altrove.
Venerdì dopo pranzo, decido di avviare il pane per la sera. Programma base, pane bianco. Acqua, latte, sale, zucchero (ho finito il malto, urge giro milanese), farina. Squilla il telefono, chiacchero ... chiacchero e chiacchero. E mentre chiacchero decido che ce la posso fare a continuare con il pane. Imposto la macchina, attacco la spina, schiaccio il bottone e via. Anche questa è fatta. A telefonata terminata me ne vado a stendere.
Passa il tempo, la macchina fa il suo dovere. Impasta, si ferma per riposare, reimpasta. Esco, rientro, passo dalla cucina e butto l'occhio.
Chissà come sta andando. Niente. Un ammasso biancastro. Non ha lievitato???? E perchè mai??? In un lampo mi raggiunge la risposta: non ho messo il lievito!
E ora? Meno male che c'è sempre il pane in cassetta industriale, quello molto amato dai bimbi per i sandwiches dell'intervallo. La cena è a posto. Ma che peccato buttare quel bolb... in fondo è una palla bella elastica, potrei tentare il tutto per tutto.
La metto in una ciotola, aggiungo due cucchiaini di lievito disidratato, come da ricetta della mdp, ancora un po' di acqua, altra farina , impasto, impasto, impasto e metto a riposare al calduccio.
La sera prima di andare a dormire controllo, un po' è lievitato. Impasto nuovamente, trasferisco il tutto in un sacchetto e lo metto a riposare in frigorifero.
Nel pomeriggio del giorno successivo tiro fuori dal frigo il sacchetto, impasto nuovamente, rimetto nella ciotola al calduccio per un'oretta. Lo riprendo nuovamente, gli do un paio di girate, o divido in tante palline che metto sulla teglia in forno. Le lascio lì a lievitare ancora un po', le spennello di olio e le lascio in forno a 220° per mezz'ora. Il risultato sono questi meravigliosi panini, morbidissimi dentro e molto molto saporiti. Sarà stata la lievitazione lunga, ma anche in una potenziale ciofeca si nasconde qualcosa di buono, basta osare...
E la prossima volta provo a fare i panini per gli hamburger, ricordandomi il lievito!!!!
sembra davvero morbido e hai ragione in ogni cosa bisogna sempre tentare e alla fine qualcosa di buono nasce! buona notte Lucia, ti chiami come la mia piccola, nome meraviglioso! ciao Ely
RispondiEliminaehehe, molto bene, i panini sembrano davvero sofficissimi! sai, io di solito impasto la mattina, vado al lavoro e al ritorno la sera inforno...risultato ottimo! ;D
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