mercoledì 13 gennaio 2010

Addii e scoperte


Che cosa avessero in comune il logo della metropolitana milanese, quello della regione Lombardia, dell'Agip, della Mondadori e della Feltrinelli, del Touring Club, della Coop fino a ieri non lo sapevo. Sono tra i marchi che maggiormente hanno accompagnato, e tuttora lo fanno, la mia vita quotidiana, quelli che vedi sempre, che magari se per un attimo ti fermi a guardarli ti colpiscono per la loro essenziale forza. Se penso alla Regione Lombardia la associo alla rosa camuna in sfondo verde, lo stesso per la M di Metropolitane Milanesi, sembrano nati insieme, fatti l'uno per l'altra, oggetto e sua proiezione grafica.

Cosa hanno in comune l'ho scoperto ieri, leggendo su FB (allora serve a qualcosa!) il link di un mio amico pubblicitario. Il padre, l'ideatore, Bob Noorda, olandese, milanese dagli anni '50, grafico "razionalista" legato al Bauhaus, morto lunedì a 82 anni.

Grave perdita, dice il mio amico. Lo si legge in tutte le notizie che riportano della morte di qualche grande personaggio.
Ma se penso a quei loghi, a ciò che Noorda stesso diceva riguardo al tendere all'essenziale e non al creare effetto a tutti i costi, mi accorgo che è sì una grave perdita. Perchè in questa realtà comunicativa in cui prevale l'effetto rumore, la sovrabbondanza di comunicazione in cui si fa gara a chi strilla di più, la semplicità di un segno grafico, l'uso sapiente di due colori soltanto sono come un porto tranquillo. E questo ci mancherà.



Sono diversi gli articoli che trovate in rete, vi segnalo quelli del Corriere, de il Giornale, e i ricordi di Abitare.

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