Il post del compleanno non è passato indenne: il marito torna a casa raccontando di aver ricevuto telefonate di insulti dalle sue colleghe... " Insomma, tra orari e dimenticanze ci faccio sempre una pessima figura, possibile che non puoi scrivere qualcosa di positivo di me?"
"Va bene, il prossimo sarà il post della riabilitazione!" E invece mi sono data alla cultura...
Oggi è la volta buona, glielo devo.
E cominciamo dall'ambito culinario: se avessi avuto un marito come mio padre, che guarda tutto ciò che non rientra nel suo esiguo menù di una vita con circospezione, e il più delle volte rifiuta, io, dopo dodici anni di matrimonio, sicuramente non sarei qui a raccontare delle mie avventure in cucina.
Mio marito, pur venendo da una famiglia di amanti della buona tavola e del buon vino, pur sapendo di aver sposato una che non aveva mai cucinato in vita sua, se non qualche torta, non si è mai tirato indietro, ha sempre accolto i miei piatti e le mie sperimentazioni (più o meno riuscite) con curiosità e benevolenza. Dispensando consigli e apprezzamenti, evitando di massacrarmi ( mi conosce e sa che sono un pò permalosa) quando il risultato non era propriamente all'altezza...
A casa dei miei era raro avere tanta gente invitata. I pranzi e le cene con ospiti erano quell'evento straordinario che metteva mia madre ( e a cascata tutti noi) in una certa agitazione.
A casa dei miei suoceri, l'opposto. E da noi i pranzi e le cene con amici non mancano mai. Mi ci sono dovuta abituare, all'inizio non era così naturale: vengono gli amici e cosa gli preparo? E poi chi mette tutto in oridine? Che fatica!!
Se non ci fosse stato lui a continuare a invitare, organizzare serate e grigliate, a sostenermi nella preparazione e nel riordino, ora non sarei in grado di godere della gioia di una bella serata passata tra amici a mangiare, bere e chiaccherare.
Sarà un marito che torna tardi la sera, che si dimentica di fare gli auguri, che non mi ha mai scritto due righe, ma sa condividere, spronare, sa apprezzare gli aspetti anche più semplici della nostra vita.
Io vorrei andare in vacanza chissà dove per essere contenta e a lui basta passare un pò di tempo in famiglia, magari preparando insieme la cena dell'ultimo dell'anno. Io cucino e lui pensa alla "scenografia" e ci ritroviamo a tarda notte, quando gli amici se ne sono andati, stremati ma contenti.
Quest'anno ha voluto cimentarsi nella ratatouille ("la faccio io"), proprio come quella del film. Per fortuna c'è il web e, ricetta trovata da Sigrid sottocchio, la ratatouille ha fatto il suo ingresso trionfale al nostro tavolo, dove tutti gli amici l'hanno apprezzata.
Ma, complice una spesa fatta frettolosamente, avanzavano zucchine, melanzane e peperoni per almeno un'altra porzione. Non avendo voglia di rifarla (la cottura richiede quasi due ore di forno) ho pensato di ricavarci un sugo, prontamente battezzato
SUGO RATAOUILLE
1 melanzana
1 peperone
1 zucchina
uno scalogno non troppo grosso
1 bottiglia di salsa di pomodoro
erbette provenzali
olio extravergine d'oliva
sale
Lavare peperone, melanzana e zucchina e tagliarle a fettine sottili o dadolini. Affettare lo scalogno e farlo soffriggere in quattro cucchiai di olio. Aggiungere le verdure e far saltare a fuoco vivo mescolando per 5 - 7 minuti. Quando le verdure saranno leggermente dorate, aggiungere la salsa di pomodoro e cuocere per almeno altri 10 minuti. Salare.
Quando le verdure saranno ammorbidite, frullare il tutto, aggiungere le erbette aromatiche, scolare la pasta e farla saltare insieme al sugo. Si possono aggiungere olive nere, capperi ed eventualmente un bel filo l'olio aromatizzato al peperoncino.
In questo modo sia il marito che i bimbi hanno mangiato verdure che solitamente (soprattutto i bimbi) non amano. Ciò che è avanzato, ovviamente, è finito nel congelatore per i tempi duri... o magari per una bella cenetta improvvisata con gli amici.
Potrei anche pensare di farci delle bruschette....
Non posso non pensare che mentre la nostra vita scorre più o meno indaffarata tra cucina, lavoro, mestieri di casa da fare, attività dei bambini, ad Haiti si soffre.
Sono tante le possibilità di aiutare, vi segnalo AVSI , un'associazione non governativa presente ad Haiti già dal 1999. Se andate sul sito potete leggere il diario via chat della responsabile, Fiammetta. Commovente e straziante.
"Va bene, il prossimo sarà il post della riabilitazione!" E invece mi sono data alla cultura...
Oggi è la volta buona, glielo devo.
E cominciamo dall'ambito culinario: se avessi avuto un marito come mio padre, che guarda tutto ciò che non rientra nel suo esiguo menù di una vita con circospezione, e il più delle volte rifiuta, io, dopo dodici anni di matrimonio, sicuramente non sarei qui a raccontare delle mie avventure in cucina.
Mio marito, pur venendo da una famiglia di amanti della buona tavola e del buon vino, pur sapendo di aver sposato una che non aveva mai cucinato in vita sua, se non qualche torta, non si è mai tirato indietro, ha sempre accolto i miei piatti e le mie sperimentazioni (più o meno riuscite) con curiosità e benevolenza. Dispensando consigli e apprezzamenti, evitando di massacrarmi ( mi conosce e sa che sono un pò permalosa) quando il risultato non era propriamente all'altezza...
A casa dei miei era raro avere tanta gente invitata. I pranzi e le cene con ospiti erano quell'evento straordinario che metteva mia madre ( e a cascata tutti noi) in una certa agitazione.
A casa dei miei suoceri, l'opposto. E da noi i pranzi e le cene con amici non mancano mai. Mi ci sono dovuta abituare, all'inizio non era così naturale: vengono gli amici e cosa gli preparo? E poi chi mette tutto in oridine? Che fatica!!
Se non ci fosse stato lui a continuare a invitare, organizzare serate e grigliate, a sostenermi nella preparazione e nel riordino, ora non sarei in grado di godere della gioia di una bella serata passata tra amici a mangiare, bere e chiaccherare.
Sarà un marito che torna tardi la sera, che si dimentica di fare gli auguri, che non mi ha mai scritto due righe, ma sa condividere, spronare, sa apprezzare gli aspetti anche più semplici della nostra vita.
Io vorrei andare in vacanza chissà dove per essere contenta e a lui basta passare un pò di tempo in famiglia, magari preparando insieme la cena dell'ultimo dell'anno. Io cucino e lui pensa alla "scenografia" e ci ritroviamo a tarda notte, quando gli amici se ne sono andati, stremati ma contenti.
Quest'anno ha voluto cimentarsi nella ratatouille ("la faccio io"), proprio come quella del film. Per fortuna c'è il web e, ricetta trovata da Sigrid sottocchio, la ratatouille ha fatto il suo ingresso trionfale al nostro tavolo, dove tutti gli amici l'hanno apprezzata.
Ma, complice una spesa fatta frettolosamente, avanzavano zucchine, melanzane e peperoni per almeno un'altra porzione. Non avendo voglia di rifarla (la cottura richiede quasi due ore di forno) ho pensato di ricavarci un sugo, prontamente battezzato
SUGO RATAOUILLE
1 melanzana
1 peperone
1 zucchina
uno scalogno non troppo grosso
1 bottiglia di salsa di pomodoro
erbette provenzali
olio extravergine d'oliva
sale
Lavare peperone, melanzana e zucchina e tagliarle a fettine sottili o dadolini. Affettare lo scalogno e farlo soffriggere in quattro cucchiai di olio. Aggiungere le verdure e far saltare a fuoco vivo mescolando per 5 - 7 minuti. Quando le verdure saranno leggermente dorate, aggiungere la salsa di pomodoro e cuocere per almeno altri 10 minuti. Salare.
Quando le verdure saranno ammorbidite, frullare il tutto, aggiungere le erbette aromatiche, scolare la pasta e farla saltare insieme al sugo. Si possono aggiungere olive nere, capperi ed eventualmente un bel filo l'olio aromatizzato al peperoncino.
In questo modo sia il marito che i bimbi hanno mangiato verdure che solitamente (soprattutto i bimbi) non amano. Ciò che è avanzato, ovviamente, è finito nel congelatore per i tempi duri... o magari per una bella cenetta improvvisata con gli amici.
Potrei anche pensare di farci delle bruschette....
Non posso non pensare che mentre la nostra vita scorre più o meno indaffarata tra cucina, lavoro, mestieri di casa da fare, attività dei bambini, ad Haiti si soffre.
Sono tante le possibilità di aiutare, vi segnalo AVSI , un'associazione non governativa presente ad Haiti già dal 1999. Se andate sul sito potete leggere il diario via chat della responsabile, Fiammetta. Commovente e straziante.
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